Siamo piccoli porcellin...

3 gennaio 2002. Annuncio congiunto di cinque equipe di ricerca angloamericane: sono nati 9 maialini clonati transgenici. Un altro passo verso gli xenotrapianti?

La fine della penuria di organi grazie agli xenotrapianti - cioe' i trapianti di organi da una specie animale a un'altra, l'uomo - sono una prospettiva che viene sbandierata per giustificare da qualche tempo ogni genere di esperimento, segnatamente sui maiali. I quali hanno la sfortuna di essere, secondo gli scienziati, la specie animale che morfologicamente s'avvicina di piu' all'uomo per quanto concerne gli apparati respiratori, cardiocircolatorii e digestivi (gli organi interni). Inoltre, cosa non da poco, e' materia prima faciel da reperire. Basta andare al piu' vicino macello.

Quest'ultimo annuncio riguarda nove maialini nati con le tecniche di clonazione, quindi geneticamente identici al 99,99% l'un con l'altro. Identici anche nell'essere portatori di un transgene.

Hanno tutti, cioe', un gene umano, che li avvicina all'essere umano.

I ricercatori cioe' stanno facendo pratica, transgene dopo transgene, per potere un giorno 'creare' con le tecniche dell'ingegneria genetica un suino che possa pero' sviluppare organi interni umani: reni, polmone, fegato, e, perche' no, cuore. Ottenuto questo maiale transgenico 'dal cuore umano', lo si potra' clonare e creare cosi' centinaia, migliaia di maiali perfetti per fornire "pezzi di ricambio" agli esseri umani.

Ignorando pero' i ripetuti e instenti allarmi dell'OMS: gli organi animali sono incubatori di retrovirus, virus innocui per la specie animale di 'residenza' ma che possono scatenarsi se infettano altre specie.

Un retro-virus famoso (tanto che la sua origine animale e' fortemente sospettata, anzi quasi certa)? L'AIDS. Un altro? Ebola.

Insomma, la strada imboccata dagli scienziati e' quella di sottoporre i maiali ad un intollerabile maltrattamento genetico, sottoponendoli ad esperimenti di ogni tipo (che spesso sfociano in parti 'difettosi', in nascite dolorose, in deformita' e morti premature). Applicare le tecniche di clonazione (ben lungi dall'essere perfezionate come vorrebbero farci credere). Espiantare gli organi cosi' ottenuti dai maiali transgenici. Impiantarli in esseri umani bisognosi. Con il rischio tutt'altro che imprevisto, tutt'altro che remoto, annunciato ma impossibile da diagnosticare, di scatenare epidemie di virus sconosciuti.

C'e' un'altra cosa mostruosa, nella vicenda. L'accoglienza dei mass-media a simili notizie. "Sembra un maialino, invece e' una fabbrica di organi", ha titolato "IL MATTINO" di Napoli.

"Invece e' una fabbrica di retrovirus", rititoliamo noi.

Staff.

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