Cosa c'e' nel cibo dei nostri migliori amici? CIBI INDUSTRIALI E "MUCCA PAZZA": A RISCHIO ANCHE CANI
E GATTI Qualita', garanzia, certificazione: i consumatori sempre piť attenti. Nell'alimentazione umana, gli scandali e le ricorrenti frodi alimentari (mucca pazza, polli e maiali alla diossina, farine animali) hanno indirizzato una quota crescente di consumatori, i piť attenti ed informati, verso prodotti garantiti, tipici, di alta qualita' e biologici. In Italia il biologico non e' piť una semplice "nicchia" di mercato, bensi' un vero e proprio "segmento", con oltre 50.000 aziende, un milione di ettari coltivati (siamo il maggior produttore europeo), oltre 2.000 miliardi di fatturato annuo con una crescita (annua) del 25% e incentivi alle mense biologiche previsti nella Legge Finanziaria nˇ 489 del 23 dicembre 1999. Mangimi Biologici per cani e gatti. Presto verranno svelati alcuni inquietanti "segreti" dell'industria internazionale del pet-food (e' annunciata come prossima la pubblicazione di un libro dell'ex parlamentare animalista e Portavoce di Gaia, Stefano Apuzzo e del Presidente di Gaia, Edgar Meyer che mettera' il naso "nella ciotola" rivelando aspetti inquietanti per qualsiasi proprietario di cani e di gatti) e i medesimi scandali ed allarmi che hanno messo a dura prova il comparto agro- alimentare umano si ripercuoteranno sul pet-food e sull'industria dei mangimi. Da quell'istante in poi tutti i consumatori piť attenti che hanno gia' scelto per se' l'alimentazione biologica decideranno di somministrare ai propri beniamini a 4 zampe alimenti sicuri, certificati, di qualita' e forse anche biologici. In Italia solo presso rivenditori specializzati ed i Supermercati Natura si trovano prodotti biologici per cani e gatti (occhio alle truffe! Sulla confezione deve essere riportato il marchio dell'ente certificatore biologico autorizzato). In Italia la Sementi Dotto commercializza crocchette biologiche per cani e gatti che includono negli ingredienti oltre ai cereali, farine di pesce. Assente la carne e i suoi derivati. La carne biologica deve provenire da allevamenti e da zootecnia che applica le severe norme definite dall'Unione Europea con il Regolamento CE 1804/1999, operativo in Italia dall'agosto del 2000. Il mercato si sta organizzando in previsione di quello che sara' quasi certamente un boom. Al dettaglio ed alla grande distribuzione il prodotto biologico oggi costa una media del 30% in piť rispetto al convenzionale di qualita', un costo che i consumatori dimostrano di voler sostenere in cambio della garanzia di alimenti sicuri e controllati. Una ricerca effettuata da Agribiopiemonte per conto della Regione Piemonte dimostra che l'80% dei macellai intervistati ed il 63% della grande distribuzione sono disponibili a porre in vendita le carni biologiche, affiancandole al prodotto tradizionale. I prezzi delle carni biologiche (e quindi dei derivati) sono destinati a scendere sensibilmente con la prevedibile esplosione del mercato. Anche la materia prima per il confezionamento di cibi biologici per animali e' quindi destinata a raggiungere nel medio periodo prezzi calmierati. Attualmente le crocchette biologiche per cani e gatti messe in commercio da Sementi Dotto raggiungono prezzi di poco inferiori al cibo secco per cani tra i piť costosi sul mercato (Eukanuba, Hills). I cibi umidi hanno, per definizione ma senza dichiararlo, una percentuale di acqua che raggiunge il 50-60% del peso totale (ricerca effettuata dall'Istituto di Ispezione degli alimenti di origine animale, facolta' di Veterinaria dell'Universita' Statale di Milano). La maggior parte delle scatolette e confezioni di cibi per gatti in commercio impiega, nel migliore dei casi, solo il 20-25% di "derivati della carne" (scarti di macellazione e interiora). Una ricerca condotta nel 1994 dalla rivista La Nuova Ecologia ha dato giudizi di bassa e mediocre qualita' a tutte le etichette dei prodotti per gatti in scatola, per mancanza di trasparenza e informazioni al consumatore. L'informazione acquista un peso sempre maggiore nelle scelte dei consumatori. Sara' certo ragione di conforto per i proprietari di cani e gatti sapere che nel cibo che somministrano ai loro beniamini non sono contenuti midollo, frattaglie, interiora, ossa e farine animali provenienti da allevamenti e paesi a rischio del morbo della BSE, meglio nota come "Mucca pazza". E' stato infatti accertato che tale malattia colpisce sicuramente i gatti, oltre a pecore, leoni e bovini e vi sono fondati sospetti che siano a rischio anche i cani: leggi in dettaglio. |
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