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CORONAVIRUS, MA L’AMORE NON SI FERMA: I VOLONTARI di Gaia e DIAMOCI LA ZAMPA OPERANO TUTTI I GIORNI PER ACCUDIRE I GATTI DI COLONIA E I CANI IN RIFUGIO.

gattini2gaia opera corona 93bf018b-b76b-4f8a-9067-f64d78ab9189Piazze vuote, strade deserte, negozi chiusi, timore e desolazione: sono state le immagini di un’Italia ferma, congelata.
Tra i tanti a non mollare per aiutare chi ha bisogno c’erano e ci sono anche un gruppo di persone che, mosse dall’amore, ogni giorno si mette in gioco in silenzio nelle piccole vite di tanti: sono le volontarie e i volontari di Gaia e DIAMOCILAZAMPA. “Noi non ci dimentichiamo di chi non ha nessuno, gli animali in difficoltà possono confidare solo in noi. Con tutte le misure di sicurezza necessarie ci rechiamo presso colonie, canili, gattili. Non fermiamo la nostra opera: l’amore non si ferma”, racconta il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer.

Tre esempi tra i tanti:
1. Gaia Arezzo ogni giorno gestisce 170 gatti divisi in 11 colonie feline a Anghiari, Monterchi, Sansepolcro e San Giustino, con fornitura mangime, sterilizzazioni, adozioni gattini e cure veterinarie. Le volontarie della delegazione si occupano anche di fare visite periodiche al canile comprensoriale di Badia Tedalda. Il comune fornisce solo cibo secco uguale per tutti, le volontarie di Gaia portano cibo umido, crocchette per cani di piccola taglia e varie tipologie di snack gradite ai cani.
gaia basiglio 41223369_446087192568363_8985599348813332480_n2. Anche Gaia Basiglio (Mi) si occupa quotidianamente di 190 gatti nelle 7 colonie censite. Tutti i giorni sono lì, anche in questo periodo. E lo stesso succede alle volontarie e volontari -sempre pochi, purtroppo- di Gaia Napoli, di Gaia Genova, di Gaia Verona ecc, nonostante le crescenti difficoltà
3. Al Rifugio Baratieri di Arzago d’Adda (Bg) i 40 cani in attesa di adozione di Diamoci La Zampa e Gaia continuano ad essere accuditi. Kristin, Spino, Happy, Amy e tutti i loro compagni escono un po’ meno dai box, ma le cure continuano a riceverle. Poi, però, ci sono i cani in grave difficoltà: sono quelli negli orti (gli anziani non vanno più negli orti), quelli nelle ditte per fare la guardia (ora chiuse, deserte) ecc: anche in questi casi è necessario l’accudimento animali più in difficoltà… e siamo in emergenza…

L’emergenza
Le donazioni sono ai minimi storici! Ma il mantenimento, le cure e le sterilizzazioni (come le operazioni) costano molto. L’emergenza coronavirus ha colpito anche i rifugi di Gaia e Diamoci La Zampa. “Vi chiediamo di non dimenticarvi degli animali in questo momento di difficoltà, e di non dimenticarvi di noi”, è il grido d’allarme lanciato dai volontari.

L’allarme
“La situazione generale è problematica e la salute pubblica è fondamentale”, spiega Meyer, “ma anche noi stiamo andando in sofferenza. Tutti i giorni i cani nei rifugi mangiano! Tutti i giorni i gatti delle colonie feline si devono cibare! L’approvvigionamento non si può fermare.
- Abbiamo dovuto sospendere tutte le raccolte pappe (presso Coop, Arcaplanet, Isola dei tesori e gli altri grandi magazzini). Ora facciamo acquisti online delle pappe, ma ha un costo! Abbiamo quindi più spese del solito per acquistare scatolette.
- I rifugi sono chiusi al pubblico da fine febbraio. Molti non hanno convenzioni col comune, vivono di beneficienza
- Abbiamo dovuto sospendere tutti gli eventi e in questo momento le donazioni sono poche e i rifugi hanno spese elevate.
“Accoglievamo molti cani maltrattati, ora ci sono anche le nascite primaverili dei gatti e i vaccini costano”, conclude Meyer.

kigan appena operata 75369289_3613006398711321_5674770061470990336_nAdozioni bloccate
Gli ospiti ovviamente non possono venire in rifugio e gli affidamenti sono bloccati dato che l’iter prevede anche una visita domiciliare di un operatore per verificare la nuova casa dell'amico a 4 zampe. Chiediamo alle persone comuni di non abbandonarci. Non lasciateci soli.

I modi per aiutare sono tanti:
• adozioni a distanza
• donazioni per l’acquisto di cibo e medicinali
• condivisione sui social dei nostri appelli da https://www.facebook.com/GaiaOnlus/ e https://www.facebook.com/diamocilazampaonlus/
- Puoi aiutarci donando il tuo 5 x 1000 a Gaia – Codice fiscale Gaia: 97160720153. Non costa nulla, ma per noi è un aiuto fondamentale
- Puoi aiutarci iscrivendoti a Gaia: la quota associativa annuale è di 15 €
- Puoi aiutarci sostenendo le nostre attività con una donazione (anche piccola) libera
C/C bancario: IBAN IT74 J030 6909 6061 0000 0119 549 presso Banca IntesaSanPaolo – Milano intestato a Gaia Animali&Ambiente
C/C postale: IBAN IT82 E076 0101 6000 0004 6940 599

Grazie di cuore!

M49 non ha colpe: conduce una vita da orso e non è responsabile della malvagità dell’essere umano che attende predazioni e danni senza adottare le necessarie misure di prevenzione per poi perseguitarlo a scopo propagandistico.

Trento 6 marzo 2020

BRUNO

L’orso M49 è uscito dal letargo e con lui si sono risvegliati istantaneamente gli allarmi sulla sua pericolosità. L’orso ha razziato un’arnia e forse tentato di predare un animale abbandonato:normalissimo comportamento di ogni orso che all’uscita dal letargo ha necessità di ricostituire l’equilibrio energetico compromesso dal lungo digiuno.

locandina daini-1_page-0001L'11 febbraio 2020 si è tenuto il convegno organizzato dall’associazione Gaia Animali e Ambiente dal titolo “Salviamo dall’abbattimento i daini del Parco Nazionale del Circeo – Alternative a un’inutile mattanza” a cui hanno partecipato il presidente del Parco Nazionale del Circeo generale Antonio Ricciardi, il presidente della stessa associazione Gaia Animali e Ambiente  dott. Edgar Meyer, il giornalista Piero Vigorelli, il biologo prof. Franco Tassi e il presidente dell’Associazione Arcamica Onlus dott.ssa Susanna Mazzeschi. A partire dall’origine del “problema daini”, raccontata da Piero Vigorelli, il generale Ricciardi ha poi argomentato a fondo sulla questione, sui vincoli e sulle attuali possibilità; il dott. Tassi ha dettagliato lo stato dell’arte in merito al contenimento della fauna selvatica, raccontando casi di cui è stato partecipe; infine Edgar Meyer e Susanna Mazzeschi, tramite gli studi effettuati in merito e grazie anche alla consulenza medico-scientifica dell’esperto in fauna selvatica dott. Gianmaria Pisani, hanno presentato alcune concrete proposte alternative all’abbattimento dei daini.

E’ innegabile che la presenza di daini, in un’area come quella del Parco Nazionale del Circeo già riserva della biosfera e riconosciuta anche dall’Unesco, comporti un problema non indifferente in quanto in grado di devastare la flora sia calpestandola che alimentandosene con estrema voracità a discapito tra l’altro degli altri animali che abitano lo stesso territorio.

Da sempre si è considerato l’abbattimento come unica strategia in grado di contenere la crescita numerica dei daini, strategia che in verità si è dimostrata nel tempo fallimentare in quanto vari studi hanno mostrato come l’abbattimento selettivo, anche in altre specie, portasse conseguentemente ad una crescita ancor più elevata del numero degli esemplari, quasi come se la natura volesse rimettersi in pari con l’intervento umano.

Peraltro oggi, in una società che sottolinea continuamente la necessità di tutelare sia gli animali che l’ambiente dagli interventi antropocentrici dell’uomo, diventa ancor più importante trovare ed utilizzare soluzioni alternative che permettano, da una parte di dare risposte anche a questi aspetti, e dall’altra siano efficaci e durature nel tempo.

 

m49 orso pacifico _dsc_0557_1ILLEGITTIMI IL PARERE ISPRA E L' ORDINANZA DI CATTURA PER UN ORSO PACIFICO. NECESSARI IMMEDIATI INTERVENTI DEI MINISTRI COMPETENTI.

Le associazioni ANIMAL AMNESTY, AVI, FAREAMBIENTE, Gaia ANIMALI E AMBIENTE, LAC, LADL, LEAL, LIMAV, SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA contestano il parere di Ispra sulla presunta pericolosità dell’orso M49.

Se non fosse tragicamente in pericolo la vita di un orso, la questione lascerebbe spazio all’ilarità per i racconti di fantasia sulla pericolosità di M49, privi di alcun fondamento e soprattutto certamente non indicativi di pericolosità intrinseca dell'animale. Mentre l’orso si è limitato a mantenere comportamenti propri della specie e quindi a fare l'orso predando animali incustoditi e non protetti dai comuni sistemi di deterrenza, e curiosando in baite abbandonate, questo viene invece descritto come un pericoloso serial killer di animali allevati dall'uomo. Gli allevatori, invece, dovrebbero saper applicare, a vent’anni dall’inizio di LIFE URSUS, i metodi dissuasivi e di deterrenza suggeriti da tutti i tecnici per come prevede la logica, ma anche il Pacobace.

Ricordiamo che l’attuale Giunta della Provincia di Trento appena insediata ha cancellato il PROGETTO EUROPEO DI COESISTENZA CON I GRANDI CARNIVORI (“SUPPORT TO ADDITIONAL REGIONAL/LOCAL PLATFORMS ON COEXISTENCE BETWEEN PEOPLE AND LARGE CARNIVORES”). La piattaforma sulla coesistenza tra grandi carnivori e popolazione umana era finanziata dalla Commissione Europea e la Provincia di Trento era stata preferita ad altre regioni europee che pure ne avevano fatta richiesta. Tale progetto rappresentava uno dei pochi, reali, strumenti per superare i conflitti fra le parti, portando a possibili soluzioni e consentendo una migliore tutela della fauna e della biodiversità.

L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sollecitato anche dal Ministro Costa a esprimere un parere tecnico sul caso, si unisce al coro e definisce l’orso M49 "pericoloso". Ci chiediamo come abbia svolto le istruttorie, le verifiche sul campo sull'uso di strumenti di deterrenza, dove siano le prove sui reiterati interventi dissuasivi. “Non abbiamo dimenticato”, sottolineano Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente, e Francesco Mongioì, responsabile di Lac Trento, “che il presidente della Provincia Fugatti, già noto - come riportato dalla stampa - per la sua passione per le cene a base di orso, abbia promesso in campagna elettorale che avrebbe perseguitato orsi e lupi, scordando che le due specie particolarmente protette da leggi nazionali e internazionali appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato e che in alcun modo possono essere oggetto di programmi di uccisione-rimozione dal territorio, almeno legittimamente”.