DOMENICA, 6 MARZO: PROTESTA SCENOGRAFICA DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE CONTRO MIFUR – SALONE DELLA MORTE DI MILIONI DI ANIMALI INNOCENTI
In occasione del Mifur (Salone della pelliccia e della pelle) di Milano le Associazioni “Animalisti Italiani Onlus”, “Gaia Onlus” e “LAV Milano Onlus” organizzano per domenica 6 marzo 2011 a partire dalle ore 12:00, presso il polo fieristico di Rho (MI), un’iniziativa di protesta contro il macabro, ingiustificabile ed insensato sfruttamento degli animali utilizzati per realizzare capi di abbigliamento e rifiniture, contro l’altrettanto deplorevole indifferenza di coloro che incentivano il commercio delle pellicce, causando sofferenza, tortura e uccisione di milioni di volpi, visoni, cincillà, leopardi, linci, cani, gatti, conigli, etc.
Ogni anno oltre 40 milioni di animali allevati e prelevati vengono uccisi per la loro pelliccia, di questi circa 25.000 sono visoni e 3 milioni sono volpi. Gli animali allevati e uccisi per realizzare pellicce in tutto il mondo sono circa 29 milioni. Solo in Italia sono circa 300.000.
Gli animali destinati ad essere scuoiati hanno una vita brevissima, trascorsa in gabbie minuscole e sudice, e tali condizioni di vita stressanti inducono gli animali ad automutilarsi. Essi vengono poi uccisi all'età di 7-8 mesi mediante elettrocuzione anale e vaginale, rottura delle ossa cervicali, asfissia con gas tossici o soffocamento, sparo di un chiodo nel cervello seguito da dissanguamento. Chi acquista una pelliccia ricordi che occorrono dai 30 ai 60 animali per una sola pelliccia di visone, dai 180 ai 240 animali per una sola pelliccia di ermellino, dai 130 ai 200 animali per una sola pelliccia di cincillà, dalle 10 alle 24 volpi per ottenere una sola pelliccia di volpe.
L’industria conciaria e della pellicceria, tra le altre cose, è responsabile anche del disastro causato all’ambiente: per questo le associazioni protestano per l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e dei terreni provocati dagli allevamenti e dalle concerie. Non è più accettabile una moda intrisa di crudeltà e violenza, anacronistica e anti-ecologica in un’era che richiederebbe invece l’evoluzione delle coscienze di tutti, bambini ed adulti, per salvaguardare il nostro Pianeta.
Inoltre, malgrado in Italia sia vietata la produzione, l’importazione, la commercializzazione e la vendita di pelli e pellicce di cane e gatto, è purtroppo noto che vengono venduti illegalmente moltissimi capi realizzati con la pelliccia di questi animali: senza controlli mirati e senza l'introduzione dell'obbligo di etichettatura, i risultati della normativa sono solo teorici.
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