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loghino51 articoli per una cinquantina di pagine. Un testo corposo per regolamentare i rapporti tra cittadini e animali a Genova. “Necessita trovare sempre più precise regole di comportamento per un corretto ed equilibrato rapporto uomo – animali sul territorio cittadino”, spiega l’assessora ai Parchi e al Benessere Animale del Comune, la verde Pinuccia Montanari.

“Arriva oggi a compimento un meticoloso lavoro”, dichiara Montanari. “Il Gruppo di tecnici comunali ha proceduto all’esame dei migliori Regolamenti operanti in altri Comuni, all’esame di altri Regolamenti del Comune di Genova da cui estrapolare articoli specifici (Regolamento di Polizia Municipale, Regolamento Igiene Suolo e Abitato, Regolamento Rifiuti, Regolamento per la detenzione, circolazione e cattura di animali, Regolamento degli Artisti di Strada, Regolamento di Polizia Veterinaria), all’esame di tutti gli articoli dell’attuale testo regolamentare per le integrazioni ritenute necessarie, e ha predisposto nuovi articoli su specifiche tematiche”.

Il nuovo Regolamento (cui ha fortemente collaborato Gaia Liguria) aggiorna il testo del 2002 attualmente in vigore secondo tutta la più recente normativa nazionale, che ha avuto un’evoluzione impetuosa in questi ultimi anni, frutto dell’attenzione dell’opinione pubblica e di conseguenza del Legislatore in tema di benessere animale. Non solo. Tiene conto delle osservazioni di tutti i soggetti operatori nel settore che nel corso della stesura hanno inviato osservazioni scritte: Provincia di Genova, Asl 3 – Servizi Veterinari, Ordine dei Medici Veterinari, Municipi, 15 associazioni di protezione animale, 2 associazioni ambientaliste, Confesercenti, Comando della Polizia Municipale, Avvocatura comunale.

“Uno sforzo di democrazia partecipata per arrivare ad un obiettivo: raggiungere una sempre migliore convivenza con la collettività umana”, conclude l’assessore verde. Ora il nuovo Regolamento Animali passerà in Commissione consiliare per poi essere oggetto di approvazione da parte del Consiglio Comunale.

“Si tratta di un Regolamento che tiene conto delle recenti linee guida in materia di benessere animale provenienti dal Ministero della Salute e di corretto rapporto uomo – animali provenienti dal Ministero del Turismo”, sottolinea Edgar Meyer, referente dell’Ufficio Diritti Animali del Comune e presidente di Gaia.

“Questo Regolamento”, prosegue Meyer, “colloca Genova all’avanguardia nazionale in materia di diritti e benessere animale, facendo diventare la città modello per altri Comuni d’Italia”.

presidio5febbraio2011Il coordinamento Fermiamo Harlan e le associazioni Gaia Animali & Ambiente e Animalisti Italiani, in contemporanea alla protesta spagnola del 5 Febbraio, indicono davanti al comune di Bresso un presidio a scopo informativo contro la multinazionale della vivisezione Harlan, presente in Italia con allevamenti e laboratori di ricerca per la selezione e la manipolazione genetica di migliaia di animali, sacrificati ai profitti delle lobbies chimico-farmaceutiche e dei loro complici. Proprio a Bresso Harlan ha uno dei suoi laboratori.

Lo scorso 1 Gennaio , alcuni attivisti hanno liberato 36 cani beagle da un allevamento di Harlan-Interfauna situato in Spagna. Un evento importante, che ha rappresentato la libertà per questi esseri che le multinazionali della vivisezione torturano e uccidono dovunque.

In linea con il percorso di lotta per la liberazione degli animali non umani da ogni forma di sfruttamento, il coordinamento Fermiamo Harlan, con Gaia e Animalisti Italiani, si prefige di contribuire alla crescita di un movimento popolare che metta fine a una delle realtà più brutali della sopraffazione umana sugli altri viventi di cui Harlan è complice diretta.

Il presidio avrà lo scopo di informare e sensibilizzare la cittadinanza sulla presenza di Harlan nel territorio e su ciò che si nasconde dietro il pretestuoso miraggio del "progresso"  e della "ricerca scientifica".

Il presidio contro Harlan si terrà Sabato 5 Febbraio 2011 ore 15.30 in via Roma 25 a Bresso (davanti al Comune di Bresso).

Per info: 331.6439958

loghinoUna antica storia lombarda considera questi giorni (29, 30 e 31 gennaio) "i giorni della merla". La leggenda narra di una povera merla candida che, in fin di vita per il freddo e la mancanza di cibo dovuta al gelo, una mattina si rifugia dentro un comignolo per trovare riparo e calduccio.

Vi stette tre giorni interi, ritemprandosi e riuscendo a sopravvivere, diversamente dai suoi compagni uccisi dal gelo. Nel frattempo la merla aveva cambiato colore: era diventata tutta nera. Essendo l'unica merla rimasta in vita, da allora tutti i merli nacquero neri come il carbone.

La realtà non è molto lontana dalla leggenda. Anche in periodo di sconvolgimenti climatici i giorni della merla nel 2011 sono, per gli animali selvatici, tra i più duri dell'anno. In questo periodo, oltre agli uomini, anche passeri, merli, fringuelli, pettirossi, cinciallegre e tutti gli altri uccellini che popolano i nostri giardini se la passano davvero male.

Più della metà non sopravvive al gelo e alla mancanza di cibo, come insetti e granaglie. "Proviamo ad aiutarli noi cittadini", è l'invito delle associazioni ambientaliste "Gaia Animali & Ambiente" e "Diamoci La Zampa".

Come? Costruendo o acquistando una mangiatoia e riempiendola di cibo apposito, come è consuetudine nei paesi del nord Europa. "E' semplice, divertente e fa stare bene", spiega il presidente di Gaia Edgar Meyer. "Tre buone ragioni per aiutare i volatili: alle mangiatoie si possono osservare bene alcune specie di uccelli selvatici da parte di chi altrimenti non ha occasione di conoscerle”.

”L'alimentazione invernale consente, specialmente ai bambini, di vedere subito il successo del loro impegno: le mangiatoie, una volta individuate, si riempiono di volatili cinguettanti di gioia. Infine, negli inverni freddi un'alimentazione eseguita come si deve diminuisce le perdite di alcune specie", conclude Meyer. Le soddisfazioni, insomma, non mancano.

Alcuni consigli: la mangiatoia deve essere facilmente visibile, deve essere controllata regolarmente e soprattutto pulita e liberata da resti di cibo vecchi o inzuppati.


L'Espresso (25 gennaio 2011) -  di Mauro Munafò

Ecco chi è il ventiseienne milanese che la Moratti paga 7.500 euro al mese per fare il 'Garante degli animali'. Nessuna esperienza nel settore e nessun lavoro svolto prima di essere assunto dal Comune: però alle elezioni era nel listino del sindaco

Neolaureato, con uno stipendio comunale di circa novantamila euro annui – 7.500 al mese - e un incarico dirigenziale per il quale non ha nessuna preparazione. E' la storia del Garante per la tutela degli animali del Comune di Milano Gianluca Comazzi. Un esempio creativo di come risolvere il problema della disoccupazione giovanile e sprecare denaro pubblico.

Voluto direttamente dal sindaco Letizia Moratti, Comazzi nel novembre del 2006 diventa il primo Garante degli animali ad appena ventisei anni, firmando un contratto di consulenza che gli frutterà 400 mila euro fino al 31 maggio del 2011, quando il mandato del sindaco e il suo incarico finiranno.

La sua nomina ha scatenato subito le proteste dell'opposizione che, attraverso il consigliere comunale del Partito Democratico Maurizio Baruffi, chiede di conoscere il curriculum e le esperienze dell'enfant prodige Comazzi. Le poche informazioni disponibili non sembravano infatti giustificare un incarico tanto particolare e costoso. Ma i documenti poi consegnati all'opposizione non hanno migliorato la situazione: Comazzi risulta laureato nel 2005 all'Università Cattolica di Milano, appena un anno prima di diventare dirigente. Ma il suo titolo di studi non è in Veterinaria o Legge, materie in qualche modo attinenti al suo attuale incarico, bensì in Psicologia.

Altre voci degne di nota nel suo curriculum non se ne leggono, anche se lui sottolinea «una lunga tradizione familiare di medici veterinari». Come dire, visto che di animali in casa ne ho sempre sentito parlare, qualcosa avrò di sicuro imparato.

Sulla sua pagina Facebook invece Comazzi palesa un altro interesse, anche questa non molto attinente con il suo incarico: la passione per Mike Tyson.

Per capire il perché di questa nomina bisogna allora guardare da un'altra parte: non nel curriculum ma negli agganci politici. Gianluca Comazzi nel 2006, prima di diventare Garante, si candida alle elezioni comunali nella lista civica della Moratti, raccogliendo 328 preferenze. Già nel 2001 era invece stato eletto in un Consiglio di Zona per l'allora Alleanza Nazionale e al momento della nomina a Garante risultava tra i consiglieri di un'associazione milanese vicina a Forza Italia.

«E' stato nominato senza nessuna esperienza e solo perché era un attivista della Moratti», sostiene Maurizio Baruffi del Pd milanese. «Per anni si è più preoccupato di farsi fare foto per i giornali che degli animali».

Della su attività restano negli annali soprattutto due eventi: la targa consegnata nel 2008 a Vittorio Feltri per il suo "contributo quotidiano e importante nella crescita della cultura del rispetto per gli animali" portato avanti attraverso il quotidiano "Libero" e la presentazione ufficiale del musical "Cats" quando questo è arrivato a Milano.

Quella del Garante degli animali è una figura che sta comparendo in molte amministrazioni locali per occuparsi dell'organizzazione dei canili, di promozioni di tematiche legate all'abbandono di cani e gatti e di raccordo tra le varie associazioni del territorio. Di solito questo incarico è però coperto a titolo gratuito da dipendenti o assessori del Comune o della Provincia. «Questa figura l'abbiamo introdotta nel 2005 con un emendamento presentato da noi dall'opposizione – continua Baruffi – Ma nella sua formulazione originaria doveva essere un titolo di rappresentanza dato a personalità di spicco del mondo delle associazioni e a titolo gratuito. Gli assessorati avevano già degli uffici con questo genere di incarichi».

Con la Moratti invece l'incarico è stato interpretato in maniera diversa: un dirigente esterno al Comune, nominato dal sindaco e con uno stipendio d'oro. Non certo una vita da cani.