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combattimenti caniPubblichiamo di seguito l'inchiesta di Edgar Meyer, presidente di Gaia, uscita sul mensile Focus Wild (Gruener + Jahr / Mondadori) di febbraio 2012, col titolo "Cani da combattimento: non killer ma vittime dell'uomo"

In mezzo a un gruppo di imbecilli assatanati, due poveri cani lottano e s’azzannano, ubriachi di sangue e grida. Il mastino, enorme e nero come Tyson, abbranca senza sforzo il pitbull. Venti minuti dopo, nel ring macchiato di bava, sangue e ciuffi di peli, il pitbull si divincola dalla morsa e chiude le fauci alla gola del poderoso avversario. Una stretta precisa, agghiacciante, e il gigante nero si rovescia al suolo, gli occhi pieni di terrore sulla piccola folla in delirio. Fine dello scontro. Chi ha scommesso sul vincitore incasserà il denaro e scomparirà nella notte. Chi ha perso, aspetterà la prossima occasione per rifarsi. Perché di questo si tratta: scommesse clandestine sui combattimenti tra cani.

Chi sono gli infami che organizzano queste cose? “Quello delle lotte tra cani è, oggi, un mondo legato alle mezze tacche del crimine: piccoli mafiosi, balordi, bulli e ragazzotti di periferia senza arte né parte”, spiega Stefano Apuzzo, portavoce dell’associazione ecologista Gaia Animali & Ambiente. Gente che, non avendo altro per emergere nella vita, usa la violenza. E, vigliaccamente, se la prende con chi ha meno difese e diritti. Pitbull soprattutto, ma anche boxer, bulldog, bull terrier, rottweiler, tutte le razze canine di grande taglia e marcata aggressività.

L’addestramento
La violenza non sta solo nelle lotte. I poveri animali vengono trasformati in belve da un addestramento indegno di esseri civili. I cani vengono maltrattati e “addestrati” alla cultura dell’odio, in modo tale da poter essere spietati nel corso dei combattimenti. Spesso queste povere creature sono tenute a digiuno per giorni, poi nutriti con animali feriti, sanguinanti ma ancora vivi. Serve a renderli più feroci. Talvolta la vittima è un gatto che viene solo ferito, che i cani sanno di poter avere in pasto alla fine dell’addestramento giornaliero. Prima degli incontri, molti vengono eccitati con droghe varie, soprattutto anfetamine. Altro aspetto allucinante di questa barbara attività: si allena un “campione” a uccidere utilizzando bastardoni randagi presi dalla strada, rubati o riscattati da qualche canile privato. Vengono usati come cavie e lanciati contro gli “assi”. Possibile che esseri umani facciano cose così degradanti? Sì, purtroppo. In un capannone di Mathi Canavese, in provincia di Torino, tempo fa le forze dell’ordine hanno trovato una cinquantina di cani di varie razze tenuti alla catena, digiuni, a pochi centimetri dal cibo e in una condizione di vicinanza coatta per esasperarne l’aggressività. Anche una pecora, sottoposta a questo trattamento, diventerebbe pericolosa...

17_febbraio_050La mattanza è stata autorizzata ma non comunicata. Protestano residenti e animalisti.

da Il Cittadino di Lodi 1.2.2012

Una cinquantina di volatili uccisi sabato alla periferia di San Bovio 

Peschiera
Cinquanta piccioni abbattuti a colpi di doppietta. Dalla mattina fino alle 16.30 del pomeriggio di sabato la mattanza è andata avanti, senza alcuna comunicazione al Comune o alla polizia locale di Peschiera, all’altezza della cascina Deserta a San Bovio. Alla fine i volatili sono stati rimossi, ma i cittadini hanno protestato a lungo per l’assenza di avvisi e per gli spari, oltre per quella che è stata bollata come inutile strage. L’iniziativa risulta comunque perfettamente regolare e autorizzata, sottoposta a supervisione da parte della polizia provinciale anche se a fare fuoco erano tre cacciatori volontari.
La polizia locale ha richiesto il rapporto dell’attività di abbattimento che è stato consegnato e girato per conoscenza ai residenti che hanno protestato con numerose mail e chiesto informazioni proprio ai vigili, mentre in provincia è stata depositata un’interrogazione da parte del consigliere dell’Italia dei valori Luca Gandolfi.
L’abbattimento è stato eseguito tra San Bovio e Peschiera Borromeo, in una zona di campagna dove alcune persone che stavano passeggiando sono stati attirati da tre uomini in tuta mimetica, la mattina in azione alla Cascina Deserta, nel pomeriggio nella stradina di Cascina Pestazza. Dal Comune di Peschiera si sono mossi per tempo, dopo la segnalazione dei residenti, provvedendo a chiedere informazioni in merito e pretendendo che ad iniziative come l’abbattimento dei piccioni, che possano comportare allarme per gli spari o problemi di viabilità, sia data opportuna comunicazione preventiva.
«Noi - spiega Edgar Meyer dell’associazione Gaia - crediamo che si sia dato seguito ad un’ingiustificata strage. Ingiustificata per l’orrore di tante uccisioni, ma anche per la sua inutilità. L’abbattimento si fa periodicamente, il che dimostra che non può contribuire al contenimento demografico degli esemplari che s’intende eradicare. E dico eradicare, che è un termine odioso, che rende bene l’idea di quello che si fa. C’è una visione antropocentrica del territorio, che non tiene conto che l’uomo è come gli altri animali solo un ospite della terra». Esistono secondo Meyer mezzi più opportuni e meno drastici per controllare e presenze dei piccioni, a partire dalla distribuzione di grano trattato per indurre l’infertilità dei volatili, oppure soluzioni innovative come quella della realizzazione di torri piccionaie per attirare i colombi e quindi poterne controllare le covate.

Em.Cu.

 

agras_delicCome è noto, l'associazione Gaia Animali & Ambiente Onlus è una delle più attente al tema del petood, al quale ha dedicato varie inchieste (a partire dal libro "Fido non si fida. Come difendersi da scatoletta pazza", Stampa Alternativa, a cura di Stefano Apuzzo e Edgar Meyer, fino all'articolo di ottobre 2011 sul  mensile Focus Wild dell'editore Mondadori / Gruener & Jahr dal titolo "Scatolette: cosa gli metti nella ciotola?").

In merito alle recenti notizie che vedono la Procura di Torino indagare su alcune partite di cibo per gatti prodotte all'estero e vendute sugli scaffali italiani, ci arriva da parte dell'azienda di petfood naturale e bio Agras Delic il seguente comunicato che riportiamo, come già quello di Almo Nature, altra azienda di petfood naturale e biologico. 
  
COMUNICATO UFFICIALE AGRAS DELIC

Con riferimento alla notizia che sta circolando in questi giorni sulla presenza di arsenico nel cibo per gatti a base di pesce proveniente dalla Thailandia e premettendo che l'indagine della procura di Torino non riguarda la nostra azienda, riteniamo doveroso fornire ai consumatori alcuni elementi necessari per chiarirsi le idee rispetto al “panico” creatosi intorno a notizie riportate in modo fuorviante e derivanti da un equivoco di fondo presente nella legislazione vigente.

loghinoUna antica storia considera i giorni 29, 30 e 31 gennaio "i dì della merla". La leggenda narra di una povera merla candida che, in fin di vita per il freddo e la mancanza di cibo dovuta al gelo, una mattina si rifugia dentro un comignolo per trovare riparo e calduccio.
Vi stette tre giorni interi, ritemprandosi e riuscendo a sopravvivere, diversamente dai suoi compagni uccisi dal gelo. Nel frattempo la merla aveva cambiato colore: era diventata tutta nera. Essendo l'unica merla rimasta in vita, da allora tutti i merli nacquero neri come il carbone.

La realtà non è molto lontana dalla leggenda. I giorni della merla sono, per gli animali selvatici, tra i più duri dell'anno. In questo periodo, oltre agli uomini, anche passeri, merli, fringuelli, pettirossi, cinciallegre e tutti gli altri uccellini che popolano i nostri giardini se la passano davvero male.

Più della metà non sopravvive al gelo e alla mancanza di cibo, come insetti e granaglie. "Proviamo ad aiutarli noi cittadini", è l'invito di Gaia Animali & Ambiente.

merlaCome? Costruendo o acquistando una mangiatoia e riempiendola di cibo apposito, come è consuetudine nei paesi del nord Europa. "E' semplice, divertente e fa stare bene", spiega il presidente di Gaia Edgar Meyer.

“Due buone ragioni”, prosegue Meyer, per aiutare i volatili: alle mangiatoie si possono osservare bene alcune specie di uccelli selvatici da parte di chi altrimenti non ha occasione di conoscerle. L'alimentazione invernale consente, specialmente ai bambini, di vedere subito il successo del loro impegno: le mangiatoie, una volta individuate, si riempiono di volatili cinguettanti di gioia. Infine, negli inverni freddi un'alimentazione eseguita come si deve diminuisce le perdite di alcune specie", conclude Meyer. Le soddisfazioni, insomma, non mancano.

Alcuni consigli: la mangiatoia deve essere facilmente visibile, deve essere controllata regolarmente e soprattutto pulita e liberata da resti di cibo vecchi o inzuppati.

COME PREPARARE LE TORTINE PER UCCELLI: