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loghinoManifestazione animalista per chiudere stabulari, allevamenti e “stanze di tortura”

Sabato 5 giugno a Bresso (Mi)

Prende il via la campagna “Fermiamo Harlan”, azienda di allevamento di animali da laboratorio anche transgenici e di “servizi di vivisezione” per conto terzi. In Italia, la campagna è promossa e condotta in prima battuta dalle associazioni Gaia Animali & Ambiente e Animalisti Italiani, con il sostegno dell'associazione internazionale People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) e la collaborazione di Oipa Italia, Lida Milano, LAV Milano, Diamoci La Zampa, LEAL.

Un presidio e un corteo indetti per costringere alla chiusura i laboratori dove si manipolano animali geneticamente modificati e si svolgono esperimenti di vivisezione su animali di tutti i tipi. L’obiettivo è anche quello di portare alla chiusura di un imponente allevamento di animali transgenici e di animali domestici da laboratorio nei dintorni di Milano.

Il corteo è previsto per sabato 5 giugno 2010, dalle ore 14.30 alle ore 17.30, dalla piazza del Comune di Bresso (Mi) in Via Roma 25 fino agli stabilimenti di Harlan Italy di Bresso, in Via del Duca Lillo 10 (di fronte all’ingresso principale della ditta Zambon).

Harlan è un’azienda americana nata 70 anni fa che fornisce laboratori di mezzo mondo con servizi di chirurgia, servizi transgenici, servizi di analisi genetica, servizi di monitoraggio sanitario, animali da laboratorio.

La campagna contro Harlan intende denunciare il business miliardario dei "Farma Serial Killer" e i danni arrecati alla scienza e alla salute pubblica dagli esperimenti su animali, un modello fuorviante e sbagliato che serve unicamente agli interessi consolidati delle multinazionali farmaceutiche.

Per info generali: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - www.fermiamoharlan.blogspot.com

Per partecipare al corteo: tel. 02.86463111 – 331.6439958

Cristina Donati – resp. iniziative Gaia Animali & Ambiente

Edgar Meyer – presidente Gaia Animali & Ambiente

 

rondini2Le rondini bloccano un cantiere edilizio a Rozzano. In Via Monte Amiata, un terreno con un rudere e molto verde spontaneo, sono destinati a veder sorgere villette e box auto. Ma i costruttori non avevano fatto i conti con le rondini, uccelli particolarmente protetti che in questo periodo e fino a settembre invadono cascine, campagne e ruderi, riempiendo i nidi di uova e di piccoli rondinini.

Le leggi, europee, italiane e regionali – e perfino il Regolamento di Tutela degli Animali del Comune – prevedono che nei periodi di nidificazione i nidi non possano essere rimossi o abbattuti. Quindi, i cantieri e gli interventi edilizi devono aspettare e rispettare i ritmi della natura. Il cantiere in Monte Amiata a Valleambrosia, tuttavia, era già in pieno esercizio, quando alcuni residenti hanno chiamato l’Assessore all’Ambiente di Rozzano, Stefano Apuzzo, portavoce di Gaia Animnali & Ambiente. L’ambientalista è intervenuto sul posto, con i tecnici comunali e con la Polizia Locale e dopo poche ore le ruspe erano ferme. Una settimana di sospensione è stata concordata al fine di consentire alla proprietà dell’area di approfondire la normativa. L’ipotesi più probabile è che i lavori di abbattimento dei ruderi e di ripristino dell’area in totale stato di abbandono (nella zona dormivano anche persone senza fissa dimora), riprendano in autunno, quando i volatili saranno ripartiti per l’Africa.

patricia 037di Patricia Meyer *

Ricordo quando incontrai Swami Yogaswarupananda la prima volta, ormai più di una ventina d’anni fa, in occasione di un seminario di yoga a Peschiera Borromeo. Swamiji iniziò la lezione teorica domandando ai partecipanti cosa significasse per noi yoga, e chiese ad ognuno di esprimere il concetto in una sola parola. Le risposte furono davvero tante e indubbiamente tutte appropriate … unione, consapevolezza, pace, armonia, liberazione, disciplina, filosofia, realizzazione e via dicendo. Ma Swamiji voleva farci capire qualcosa di molto semplice. Disse soltanto: respiro, yoga è respiro.

Seguendo l’onda del respiro il corpo si rilassa e diventa più morbido, la mente si tranquillizza e si rende più disponibile e ricettiva.

Quando si pratica hatha yoga l’abitudine o la tentazione sono spesso di usare la forza muscolare o tutt’al più la forza nervosa, la così detta forza di volontà: “ci riuscirò a tutti i costi!” Ma queste forze non hanno nulla a che vedere con la “vera energia” che traspare dalla grazia di un’asana eseguita a regola d’arte. Sono molto più grossolane.

Qual è allora l’attitudine corretta? Prepararsi, prendere la posizione lentamente, con dolcezza e con metodo, con intelligenza e infinita attenzione. Passo dopo passo. Ciò che conta non è arrivare alla meta, ma andarci piacevolmente, proprio come il piacere di un viaggio sta nel viaggiare e non nel preoccuparsi unicamente di raggiungere la meta! Lasciare che tutto avvenga senza sforzo, senza fretta, senza violenza, solamente grazie al gioco di equilibri. Come insegna il famoso medico francese F. Leboyer, grande amico del Maestro Iyengar ) …

Lasciare che le cose avvengano con naturalezza. Essere e, senza sforzo eccessivo, rimanendo nell’onda del respiro, aprirsi all’energia della Shakti e da Lei lasciarsi sostenere e guidare con gioia, attenzione e sincerità nella divina danza.

Uno dei principi fondamentali nella pratica dell’hatha yoga è quello di usare il radicarsi alla terra. Bisogna sentire il contatto con la terra, la nostra base di appoggio, e percepire nel bacino, nelle gambe, nei piedi l’attrazione verso di essa, che viene esercitata dalla forza di gravità stessa. Questo ci permette di “mettere le radici” e creare stabilità. Di conseguenza la parte superiore del corpo diventa leggera, rilassata, ricettiva, si può estendere ed accogliere l’energia del cielo.

Pensate ad un maestoso albero con forti radici che penetrano profondamente nella terra, il tronco robusto, i rami elastici che si allungano verso l’alto e danzano con eleganza dondolati dal vento insieme alle foglie fresche e leggere intente a catturare la luce del sole. Un meraviglioso gioco di equilibri: stabilità e leggerezza, fermezza e abbandono, forza e flessibilità.

Immaginate l’umidità del terreno che viene risucchiata dalle radici e risale lungo il tronco fino alle estremità più alte e allo stesso tempo la luce che viene assorbita dalle estremità e penetra giù, fino alla base della pianta, nella Madre Terra. La linfa, essenza radiante, ovunque all’interno risplende misteriosa, rivelando bellezza e vitalità.       

caneCome sempre, vincerà la simpatia. E vinceranno il più “in forma” (Premio Panzerotto), quello con le orecchie più lunghe (Premio Dumbo), il quattrozampe più anzianotto (Premio Fedeltà), quello più birbaccione adottato da un canile, il più fortunato adottato dalla strada, quello con la storia più commovente ecc. ecc. Non mancherà, naturalmente, il Premio Best in Show. Ma vinceranno un po’ tutti, anche perché -se sono previste ben 20 coppe- tutti i “concorrenti” riceveranno un attestato di partecipazione.

Di che si tratta? Di “Zampine Amiche”, sfilata di Cani Fantasia (a Opera, domenica 23 maggio al Parco di Via Guareschi), organizzata dall’associazione Diamoci La Zampa (consorella di Gaia) e dal Comune di Opera.

L’allegra sfilata canina, giunta con successo all’undicesima edizione, è aperta a tutti i cani e non solo a quelli di razza. “E’ una “gara” dove pedigree, eleganza e acconciature non contano: conta solo la simpatia”, spiega il portavoce di Diamoci La Zampa, Edgar Meyer. “La sfilata è un pretesto per passare una giornata in allegria con il proprio quattrozampe, ma anche per sensibilizzare tutti su un corretto rapporto con gli animali”.

 Le iscrizioni si ricevono, a partire dalle 13.30, direttamente al Parco. Le sfilate semiserie cominceranno alle 15.00. Tutti coloro che sfilano riceveranno un attestato di partecipazione, a ricordo della festa e un dono per i propri amici con la coda. Il ricavato dell’iniziativa servirà al mantenimento dei trovatelli a quattro zampe che l’associazione mantiene a proprie spese.

Ma centrale, nella giornata, sarà la sfilata semiseria (dove né quattrozampe né accompagnatori, cioè, devono prendersi troppo sul serio). “In quest’insolita kermesse, per una volta, anche meticci, bastardini e trovatelli potranno aspirare alla coccarda dei vincitori, sfilando accanto ai loro “padroni” con la stessa gioia e voglia di partecipare dei loro più quotati fratelli di razza”, conclude il sindaco di Opera.

 Per info: tel. 333.8350786 - www.diamocilazampa.it