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loghinodi Edgar Meyer – www.gaiaitalia.it

Si avvicina, finalmente, il periodo delle meritate vacanze.
Per una famiglia italiana su due si pone però un interrogativo: la bestiola di casa viene con noi o è meglio lasciarla a casa? E’ una decisione che, in Italia, investe circa 50 milioni di animali domestici, dai cani ai mici, dagli uccelletti ai criceti ai pesciolini.

VIENE CON NOI
E’ deciso. Viene con noi. Abbiamo scelto la meta e trovato una sistemazione ospitale. Come viaggiare con la bestiola al seguito? Qualunque sia il mezzo scelto valgono alcuni pratici suggerimenti per evitare spiacevoli inconvenienti. Meglio tenere gli animali a digiuno prima del viaggio, o, se è molto lungo, somministrargli brevi spuntini, preferibilmente di cibo secco. Tenere sempre a portata di mano dell’acqua fresca. Se è il caso, utilizzare dei prodotti contro il mal d’auto o il mal di mare.

In viaggio con Fido
Usare l'AUTO è sicuramente la soluzione più comoda. Poche le regole da osservare. E’ vietato naturalmente chiudere gli animali nel bagagliaio. Mentre gatti, criceti e uccellini viaggiano rigorosamente nelle gabbiette, il cane può sedersi comodamente di fianco a noi. Purché sia uno solo. Il codice della strada obbliga infatti a trasportare gli animali domestici, quando sono più di uno, nel vano posteriore appositamente diviso da una rete o paratia.
Una raccomandazione importantissima: non lasciare mai il cane chiuso in macchina da solo. Le insolazioni sono una minaccia terribile, anche mortale. Il cane non suda, se non sotto i cuscinetti. Quindi è molto più esposto di noi ai colpi di sole. Ricordate: basta un quarto d’ora al sole perché la temperatura all’interno del veicolo raggiunga i 60° e si crei una situazione drammatica.

Il viaggio in TRENO è più problematico, soprattutto per i cani di grossa taglia. Mentre gatti, uccelli e piccoli cani possono infatti viaggiare, in seconda classe, sulle ginocchia del proprietario, pagando il 60% del biglietto, per i cani di grossa taglia è necessario prenotare un intero scompartimento. Non solo. Oltre al biglietto, sempre ridotto del 40%, bisogna sborsare circa 35 euro per la successiva disinfestazione antiparassitaria.

Il viaggio in TRENO è più problematico, soprattutto per i cani di grossa taglia. Mentre gatti, uccelli e piccoli cani possono infatti viaggiare, in seconda classe, sulle ginocchia del proprietario, pagando il 60% del biglietto, per i cani di grossa taglia è necessario prenotare un intero scompartimento. Non solo. Oltre al biglietto, sempre ridotto del 40%, bisogna sborsare circa 35 euro per la successiva disinfestazione antiparassitaria.

Mete lontane o il desiderio di velocizzare gli spostamenti richiedono l’impiego dell’ AEREO. Pochi problemi. Prenotando in anticipo, cani, gatti e altri animali di peso inferiore ai 10 kg possono viaggiare con i passeggeri, in contenitore. Non più di uno per volo, a meno che non siano dello stesso proprietario, o che il comandante, valutata la situazione, non decida altrimenti. Per i cani di peso superiore ai 10 kg il viaggio deve avvenire in stiva pressurizzata. In questo caso è necessario verificare, compagnia per compagnia, le norme previste per il contenitore. I costi variano: si va dai 20 euro per i voli nazionali, al 2% della tariffa economica sui voli all’estero.

Raggiungere le isole non è proibitivo per i nostri animali. L’ospitalità sui TRAGHETTI varia, ma è garantita. Se avete l’auto l’animale può rimanervi tranquillamente dentro, soprattutto nei brevi tragitti. E’ necessario comunque informarsi presso le compagnie di navigazione: alcune consentono di portare il cane in cabina, altre obbligano a servirsi del canile di bordo o della gabbia. Il costo del trasporto si aggira sui 20 euro. Severamente vietate, invece, sono le navi da crociera.

Le valigie sono pronte?
Anche Fido e Micio reclamano uno spazio per il loro beauty case. Cosa deve contenere? Anzitutto gli oggetti di uso quotidiano: le ciotole per il cibo e l’acqua, la lettiera, il collare (anche quello antipulci), il guinzaglio, la museruola, la cuccia portatile, la spazzola e qualche giochino, se gli è particolarmente affezionato. Indispensabile, e in molti luoghi ormai obbligatoria, la paletta per la raccolta delle deiezioni. Nello zaino per la montagna non deve mancare il siero antivipera, mentre se si prepara la sacca per il mare è bene portarsi anche lo shampoo e un asciugamano per i lavaggi dopo le nuotate. Per il cagnone non dobbiamo dimenticare la pastiglia preventiva antifilaria, da somministrare regolarmente ogni mese. In una tasca della sua valigia va senz’altro infilato il libretto sanitario, sul quale sono registrate le varie vaccinazioni (per il cane: cimurro, epatite, leptospirosi e parvovirosi), necessarie indipendentemente dalle vacanze. Con il libretto si rassicurano i proprietari di alberghi, campeggi e residence che dovessero manifestare timori. I più previdenti avranno sicuramente già stipulato una polizza di responsabilità civile verso terzi. Questa pone i nostri amici al riparo dai danni che, più o meno volontariamente, dovessero causare in giro per il mondo. Resta comunque importante assicurarlo anche se lo lasciamo in città o in pensione.

E fuori dall’Italia?
Per attraversare il confine cani, gatti e furetti devono avere il passaporto previsto dal Regolamento CE n. 998/2003. Per il rilascio del passaporto da parte dei Centri di Sanità Pubblica Veterinaria è necessario che gli animali siano identificati con tatuaggio leggibile o microchip. I cani devono anche essere iscritti all’anagrafe regionale. Il veterinario ufficiale controlla l’identificazione dell’animale e emette il passaporto. Per i Paesi CE (esclusi Gran Bretagna, Irlanda e Svezia che richiedono ulteriori garanzie sanitarie) il passaporto è valido per l’espatrio se nell’apposito spazio è certificata annualmente l’esecuzione della vaccinazione antirabbica. Per i Paesi extra CE “allineati” (lista presso i CSPV della ASL) valgono le regole previste per gli Stati membri. Per i Paesi extre CE non allineati (Paesi terzi) è necessario sottoporre gli animali anche ad un prelievo di sangue per la titolazione degli anticorpi neutralizzanti contro il virus della rabbia almeno 30 giorni dopo l’esecuzione della vaccinazione. Per viaggi in Paesi extra CE è sempre opportuno rivolgersi al consolato o all’ambasciata del paese di destinazione per verificare se sono richiesti ulteriori adempimenti sanitari o burocratici (Regolamento CE 26.05.2003 e successive integrazioni).

NON VIENE CON NOI. IL CAGNETTO DOVE LO METTO?
Abbiamo deciso di lasciarlo a casa. Naturalmente dobbiamo assicurarci che sia ben accudito. In assenza di “nonni” disponibili, valutiamo per tempo le alternative e scegliamo la più idonea al carattere del nostro animale.

GLI ALTRI DOVE LI METTO?
Pesci, canarini, pappagalli, cavie: come affrontano il viaggio verso la villeggiatura? Alcune bestiole preferirebbero rimanere a casa. Gli uccellini, ad esempio, sono poco impegnativi: hanno bisogno solo di acqua, cibo e un po’ di insalata verde. Così possono essere curati facilmente da un vicino, un amico o un nonno rimasto in città. Ma deve essere una persona affidabile. C’è anche un’altra soluzione: alcuni negozi specializzati nella vendita di uccelli pregiati fanno da “albergo” ai volatili nel caso di nostre assenze prolungate. Basta mettersi d’accordo in tempo con i negozianti. Se invece si portano gli uccelletti con sè è necessario che la gabbietta sia coperta con un panno, per non spaventarli durante gli spostamenti, e che sia sistemata in modo da non subire scossoni. Quest’ultima raccomandazione vale anche per cavie, criceti e roditori vari: l’ultima cosa che chiedono è di essere sballottati come semplici valigie. Non si tratta mica di un paio di braghe! Cerchiamo di evitare a questi esserini un viaggio in stile “odissea”. Stesso discorso per ciò che riguarda i rettili: l’importante è che durante il trasporto la scatola che li contiene sia chiusa ben bene, per evitare fughe non programmate e poco piacevoli. E i pesci? Dipende da quanto tempo si sta via. Molti acquari, anche semplici, sono dotati di mangiatoie automatiche e di timer per la luce. In questo caso si può stare tranquillamente assenti per una settimana intera. Dopodiché qualcuno deve ricaricare il cibo. Alcuni negozi fanno anche da pensione per pesci marini, cioè per pesci di un certo valore. Ma naturalmente ciò ha un costo. Il classico pesciolino rosso, invece, può essere assistito, dopo le necessarie e precise direttive, anche da un custode. Anche perché è sconsigliabile portarselo in giro in un sacchettino di plastica!
Buon viaggio, dunque. E buone vacanze a tutti, compresi gli amici di penna, ala, pinna e zampa.

Il decalogo di Gaia e Diamoci La Zampa per la scelta della pensione per animali

Stanno sorgendo in tutta Italia pensioni per cani che lasciano molto a desiderare. Per il bene dei nostri cuccioloni è quindi necessario qualche accorgimento per essere certi di lasciarli in buone mani.
Troppe persone si “inventano” infatti questo mestiere senza nulla sapere di etologia e di gestione degli animali, approfittando della necessità di decine di migliaia di milanesi che durante le vacanze non possono portare con sé l’amato quattro zampe.
La vita dei nostri quattrozampe non può essere lasciata al caso, in mano ad improvvisati imprenditori. Il settore è peraltro senza regole precise. Da un lato non ci sono leggi precise, dall’altro mancano quasi totalmente i controlli. Non esistono infatti regolamenti appositi per la gestione di queste strutture.
Le pensioni per animali sono inquadrate professionalmente con l’espressione “prestazioni di servizio”, come un noleggiatore di auto. Ma si occupano di esseri viventi. Non solo. L’iscrizione alla Camera di Commercio avviene sotto la dicitura “altri”. Insomma: il settore è poco regolamentato, nonostante stiano nascendo pensioni come funghi.
Per partire tranquilli e non rischiare di abbandonare il proprio animale in “pensioni – lager” abbiamo predisposto un decalogo per la scelta del posto giusto, garantito da obiettivi “parametri animalisti”.

I

Prima dell’affido, visitare personalmente la struttura: se il titolare rifiuta la visita, è meglio cercarne subito un’altra

II

Verificare che i box siano spaziosi, con una parte all’aperto e una coperta al riparo da sole e pioggia

III

Accertarsi che la pensione disponga di un veterinario

IV

Portare l’animale in pensione per periodi brevi prima della vacanza: si potrà abituare il quattro zampe e si potrà verificare come reagisce e come viene curato

V

Prima della consegna vaccinare l’animale e farlo visitare dal veterinario, che ci rilascerà un attestato di buona salute

VI

Sottoporre la bestiola a un trattamento anitiparassitario preventivo

VII

Diffidare delle pensioni che non chiedono copia del libretto di vaccinazione: è probabile che vengano ricoverati anche animali privi di copertura immunitaria

VIII

Lasciare sempre un recapito telefonico, per essere raggiunti in caso di complicazioni

IX

Farsi rilasciare una ricevuta che attesti che avete lasciato la bestiola in custodia presso la pensione

X

Incaricare un amico di recarsi saltuariamente a fare visita a sorpresa all’animale, per verificare le condizioni di mantenimento