di Giorgio Nebbia
Oggi parliamo di... gabinetti!
Nei paesi industrializzati, giustamente, si combattono battaglie per ridurre i milligrammi di metalli o il numero di batteri come Escherichia coli che possono essere tollerati nelle acque di fogna. Tuttavia nel nostro pianeta 2800 milioni di persone non solo non hanno fognature, ma non hanno neanche acqua corrente e gabinetti nelle loro case, che talvolta sono soltanto baracche. Gli escrementi finiscono nei campi e da li, con il loro carico di batteri e di sostanze nocive, sono trascinati dalle piogge nei fiumi e nel sottosuolo e finiscono nei pozzi e contaminano le acque usate poi nelle case: un ciclo perverso dell’acqua che diffonde malattie, epidemie e morte, soprattutto infantile.
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Il 14, 15 e 16 agosto 2014
Arriva in Gaia una busta. Mittente: la casa circondariale di Torino. Dentro, una lettera scritta a mano: "Sono detenuta presso il carcere di Torino, mi chiamo M.P. (omettiamo nome e cognome per evidenti motivi) e dopo una lunga fatica durata circa 18 mesi sono riuscita ad ottenere il permesso per dare da mangiare alla colonia felina che vive all'interno del carcere, ai quali però non è permesso entrare nelle sezioni. Al momento mi occupo di ca. una trentina di gatti. Ho provato a scrivere al sindaco di Torino Fassino per avere saltuariamente una fornitura di cibo per gatti, al momento compero attraverso un volontario le scatolette e i croccantini. Ho letto su QUATTROZAMPE che la vostra associazione ha recuperato un numero infinito di scatolette per i mici donati da ALMO NATURE, so che la mia richiesta è atipica dato che sono nella regione del Piemonte, ma non so a chi altro rivolgermi. Confido in voi per essere indirizzata a chi può aiutarmi o meglio può aiutare i miei gatti”.