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Norvegia e Giappone.
La stagione di caccia alle balene si e' chiusa il primo agosto. Per i norvegesi che amano sparare alle balene e' stato un anno no. Ci si sono messi di mezzo il tempo, bruttissimo, e Greenpeace, bravissimi, a dar fastidio agli arpionatori. Sta di fatto che, alla data ufficiale di chiusura, con la precisione che distingue gli scandinavi, sono stati resi noti i dati.
I circa 200 balenieri, che hanno le loro basi nelle splendide isole Lofoten, erano riusciti a uccidere "appena" 589 minke whales, purtroppo per loro molto lontani dalla quota di 753, assegnata dalle autorità norvegesi.
L'anno scorso le cose erano andate meglio per i vichinghi e peggio per le balene: 625 uccise su una quota di 671.
Questi i dati ufficiali che le autorità hanno divulgato senza alcuna paura di reazioni da parte degli ambientalisti. Il tempo e' stato favorevole alle balene hanno titolato i giornali delle Lofoten, Gli avvistamenti sono stati difficili, quasi impossibili. Cosi' il disastro per i balenieri e' stato il mare sempre mosso, la nebbia, la pioggia, il vento.
Tutto e' andato per il verso giusto a favore delle balene, al punto che nel mese di maggio, il migliore per sparare con il cannoncino di prua a questi inoffensivi cetacei, le balene uccise sono state 77, rispetto alle 274 del 1998. Le fredde cifre e le statistiche rese note non parlano delle sofferenze dei cetacei che hanno un cuore, polmoni e cervello come noi, perche' sono mammiferi come noi, ma in piu' sono perfette macchine navali, in grado di mantenere rotte anche in piena tempesta, di muoversi con estrema facilita' e fuggire dai pericoli a 30 chilometri all'ora. Finendo poi per nuotare per migliaia di chilometri, dai luoghi di svernamento a quelli di riproduzione. i biologi marini calcolano che i norvegesi dai primi anni '20 al 1975 hanno ucciso oltre 66.000 balenottere minori.
La Balaenoptera acutorostrata, che in Italia si chiama balenottera minore viene uccisa per preparare disgustosi piatti di sushi, pesce crudo, che nei ristoranti giapponesi raggiungono cifre astronomiche, a portata.
Si calcola che, al netto, la carne di balena costi al cliente di un buon locale giapponese, piu' di un milione al chilo. Il Giappone, come la Norvegia, e' tra i paesi che, in seno alla Commissione Internazionale Baleniera, ha sempre giocato un ruolo di pressing eccezionale per dare il via libera agli arpioni ed alle baleniere.
Quest'anno, nel luglio 2001, i giapponesi hanno usato ogni mezzo per fare pressione sull'IWC. Hanno perfino diramato uno studio scientifico secondo cui e' necessario abbattere ulteriori quote di migliaia di balene perche'... mangiano troppo plancton.